Sede dell'Inps noto più comunemente come "Palazzo del Tempo", poiché sede della testata editoriale a decorrere dal dopoguerra, venne realizzato nel XVII secolo e fatto completamente ricostruire da Papa Gregorio XVI nel 1838, su progetto di Pietro Camporese il Giovane. Caratteristica storicamente rilevante del fabbricato è il porticato, composto da sedici colonne ioniche, di cui dodici provenienti da scavi archeologici nella città etrusca di Vejo. Nel tempo il palazzo fu utilizzato come sede dell’Ufficio di Stato delle Poste del Papa, successivamente come Ministero dell’educazione del Regno d’Italia. Nel 1879 venne acquistato dal ricco banchiere Wedekind che ne curò la ristrutturazione ed il restauro, abbellendone gli interni con preziosi stucchi e mosaici. Fu per breve tempo, dal 1943 fino alla liberazione di Roma, sede ufficiale dei "Fascisti Romani".
Il palazzo oggi ospita nei locali di rappresentanza al piano primo una serie di sale di altissima rappresentanza, arredate con stile e provviste di ogni moderna attrezzatura tecnologica.